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Sottocategorie

Calcolo letterale

 

Il calcolo letterale permette di realizzare un meccanismo di astrazione fondamentale per l'apprendimento in generale.
Scrivere, ad esempio, che l'area di un triangolo si calcola con la formula A = B*H/2 è un esempio di
espressione letterale che “generalizza” il calcolo dell'area per rettangoli di qualsiasi tipo e misura.
Se poi voglio calcolare l'area di un ben preciso rettangolo allora dovrò sostituire opportunamente le misure della base e dell'altezza nella formula.
Le lettere utilizzate nella formula rappresentano numeri, pertanto anche
nel calcolo letterale valgono le stesse regole e proprietà proprio come lo si è fatto per gli insiemi numerici.

I radicali

Consideriamo l ’uguaglianza b=an , dove a e n sono noti. Sappiamo che questa è l’operazione di potenza.

Inversamente, nota la potenza b è possibile determinare la base a nel caso si conosca l’esponente n, sia l’esponente n nel caso si conosca la base

Quindi all’operazione di elevamento di potenza corrispondono due operazioni inverse.

Data il numero b e l’esponente n, la ricerca della base a definisce l’operazione di estrazione di radice che si indica con

 

Pertanto la radice ennesima è quel numero che elevato per l'indice della radice è uguale all'esponente consiste nella ricerca di quel numero a che elevato alla n-esima potenza dia b per risultato.

Il numero b si chiama radicando, n indice della radice si chiama radice ennesima di b

 

Video sulla definizione di radicali

 

 

Equazioni

Disequazioni

  • Generalità
  • Definizione
  • Rappresentazione grafica

Generalità

 

Dati due numeri A e B vale una delle tre relazioni

A > B cioè il numero A è maggiore del numero

B>A < B cioè il numero A è minore del numero 

A = B cioè i numeri A e B sono uguali

I simboli > e < chiamano versi delle disuguaglianze.

Esempio:  -5>-7 ;  -5<9; 6>3 sono esempi di disuguaglianze

non è vera la relazione 5<5 o -3>-3

Si possono generalizzare le disuguaglianze utilizzando come verso i simboli ≤ e ≥<

in questo caso la relazione è vera anche se i due membri sono uguali.

Esempio: 5≤5;  6≤9;  3≥4;  7≥7

Se sia aggiunge o si toglie al primo e secondo membro una stessa quantità si  ottiene ancora una disuguaglianza.

Esempio:  4>3  allora 4+3>3+3 infatti 7>6; anche 4-5>3-5 infatti -1>-2

Se in una disuguaglianza si moltiplica primo e secondo membro per un numero positivo si ottiene ancora una disuguaglianza.

Esempio: -5<3 allora -5∙4<3∙4 infatti -20<12.

La relazione vale ancora se si moltiplica per un numero negativo?

Esempio 6>3 allora 6∙(-2)>3∙(-2)? no perché -12<-6.       

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Definizione

 

Una disuguaglianza in cui compare una lettera sarà verificata per particolari valori della lettera. In questo caso la disuguaglianza prende il nome di disequazione.

La lettera che compare nella disequazione prende il nome di incognita, mentre i valori che sostituiti al posto dell'incognita che verificano la disuguaglianza si dice soluzione.

Risolvere una disequazione significa trovare tutte le sue soluzioni.

Queste soluzioni, a differenza di quanto succedeva con le equazione, possono essere infinite, e rappresentare tutti i numeri compresi fra due valori.

Questi insiemi si chiamano intervalli, i due valori si dicono estremi dell'intervallo.

Esempio:

  1. a<x<b rappresenta l'intervallo di numeri compresi fra a e b, con a e b esclusi;

  2. a≤x≤b rappresenta l'intervallo di numeri compresi fra a e b, con a e b compresi:

  3.  

    x>a tutti i numeri maggiori di a, in questo caso a è escluso;

  4. x≥a tutti i numeri maggiori di a, in questo caso a è escluso;

Gli intervalli in 1) sono detti aperti,  in 2)  chiusi.

Gli insiemi dei casi 3) e 4) sono intervalli di estremi a e +∞ ( leggi infinito)

 

Rappresentazione grafica

Si supponga si vogliano rappresentare graficamente le soluzioni x>1 . Si deve disegnare:

1) la retta numerica;

2) il punto di ascissa 1;

3) siccome le soluzioni sono i valori maggiori di 1, si disegna a destra con una linea continua, parallelamente alla retta numerica, la semiretta i cui punti hanno ascissa maggiore di 1;

4) si disegna il prolungamento della suddetta semiretta con una linea tratteggiata, ed indica i valori in cui la disequazione non  è verificata.

Siccome il verso è > x=1 non è soluzione, per escluderlo si disegna un pallino, se il pallino non è presente significa che il valore è soluzione.

 

Se il verso fosse stato ≥ x=1 sarebbe stato soluzione.

Da notare che esistono anche altre convenzioni per rappresentare singole soluzioni. Spesso per indicare che un valore è soluzione si disegna un pallino pieno, mentre per escluderlo si disegna un pallino vuoto.

 

grafico soluzioni

 

I logaritmi

 
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